A dicembre tutti vanno in fibrillazione per il Natale, a febbraio vedi talmente tante foto di maschere e coriandoli che te li senti addosso (e sotto i vestiti), ad agosto le bacheche dei profili social si riempiono di foto di spiagge e ombrelloni. E a marzo?
A marzo si festeggia la Festa della donna e perciò mi aspetto che anche quest'anno a breve la mia bacheca si riempia di immagini di mimose e di frasi smielate sul potere del gentil sesso... Ma anche degli immancabili ometti semi desnudi. Perchè vogliamo farne a meno? Assolutamente no!
Ora, non voglio fare una filippica su come sia il modo giusto per festeggiare. Io per prima se riesco organizzo una bella cena fuori tra donne, non credo perciò si debba passare l'intera giornata a riflettere e a rivendicare nuovi diritti per il genere femminile. Ma un po' di criterio lo si deve usare.
Spero di riuscire ad insegnar loro che una donna non dovrebbe mai rinunciare ai propri diritti, alla propria dignità, al rispetto di sé stessa per ottenere ciò che vuole nella vita. Che non dovrebbe sfruttare solo il suo aspetto esteriore per avanzare nel mondo del lavoro e in quello privato. Che non dovrebbe rinunciare alla sua famiglia, al diventare madre, per poter mantenere il suo posto di lavoro, per poter sperare di fare una carriera. Che non dovrebbe sottomettersi ad un uomo e ai suoi "capricci" per potersi sentire veramente amata.
E da madre di due figlie femmine, sento l'obbligo, anche se sarebbe meglio dire l'onore, di dover trasmettere loro il vero senso di questa festa: ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo.
Spero di riuscire ad insegnar loro che una donna non dovrebbe mai rinunciare ai propri diritti, alla propria dignità, al rispetto di sé stessa per ottenere ciò che vuole nella vita. Che non dovrebbe sfruttare solo il suo aspetto esteriore per avanzare nel mondo del lavoro e in quello privato. Che non dovrebbe rinunciare alla sua famiglia, al diventare madre, per poter mantenere il suo posto di lavoro, per poter sperare di fare una carriera. Che non dovrebbe sottomettersi ad un uomo e ai suoi "capricci" per potersi sentire veramente amata.
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